La Location
Il Carcere Borbonico di Avellino è un complesso monumentale situato nel centro di Avellino, vicino a Corso Vittorio Emanuele II. Costruito su progetto dell'ingegnere Giuliano De Fazio per volere di Ferdinando I d'Austria, il carcere fu edificato tra il 1827 e gli anni Quaranta del XIX secolo. La struttura esagonale comprende cinque bracci per la detenzione, una palazzina per gli uffici del direttore, una tholos centrale usata come cappella e punto di collegamento, e un cortile interno. Funzionante come carcere fino al 1987, oggi è il principale polo museale della Provincia di Avellino. Ospita il Museo Irpino con diverse sezioni (pinacoteca, lapidario, Risorgimento, scientifica, e "Irpinia. Memoria ed Evoluzione"), l'Archivio di Stato, un auditorium e una sala conferenze. È un importante simbolo culturale e storico della città.

Un po' di storia
La costruzione del Carcere Borbonico di Avellino iniziò il 2 agosto 1827 su progetto dell’ingegnere Giuliano de Fazio, con la prima pietra posata da Giovanni Antonio Zurlo, governatore del Principato Ultra. Il primo padiglione fu completato nel 1832, seguito dal secondo braccio e dalla cappella nella tholos centrale. L'edificio centrale fu ultimato nel 1837, con l'aggiunta di un ponte levatoio per attraversare il fossato.Il carcere, ispirato al modello del panopticon ideato da Jeremy Bentham, presenta una pianta esagonale con cinque bracci e una tholos centrale circolare, da cui si controllava l'intera struttura. I tre padiglioni destinati alla detenzione maschile si distinguono per la cura nelle facciate, realizzate in mattoni a vista con finestroni in arcate incassate. La struttura comprende inoltre ambienti ad un solo livello nei cortili, usati come cucine, officine e falegnamerie. Il complesso è circondato da un alto muro di cinta in tufo con varchi di accesso e un fossato che lo separa dalla città. La palazzina comando, ex alloggio del direttore, è accessibile da via Dalmazia tramite un sovrappasso. La tholos centrale, con pianta circolare, contiene una scala elicoidale in pietra lavica e una cappella al secondo piano con copertura a cupola. Il carcere includeva anche un padiglione per le donne e un padiglione ospedale.

